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le fibre

Cashmere

un tesoro nascosto

Divisa tra l’Afghanistan, l’India e la Cina, si estende la regione del Kashmir, dove vive la Capra Hircus, un piccolo, animale conosciuto per il tesoro naturale che porta con se. Il paesaggio incantato ma inospitale delle aree in cui la Capra Hircus subisce una notevole escursione termica tra il giorno e la notte con temperature torride durante il giorno e di 30°C sotto lo zero durante la notte. Per sopportare tali condizioni il manto della capra deve necessariamente assicurare calore e protezione. Il manto più esterno la protegge da sole, pioggia e polvere, mentre il soffice sottovello detto anche duvet ha la funzione isolante. Questo sottovello rappresenta la parte più preziosa “il vello d’oro”, ovvero il cashmere. La qualità delle fibre dipende in modo imprescindibile dalla durezza delle condizioni climatiche.

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Le antiche comunità di pastori che vivono nell’Asia centrale sfruttano il cashmere come protezione naturale dal clima. Questa eccellente fibra ha attraversato protempore civiltà, legando oriente e occidente attraversando culture ed ere. L’altissimo pregio, la sensazione avvolgente e le uniche proprietà isolanti hanno sedotto mercanti, principi ed imperatori, per approdare ai giorni nostri nella moda come materiale nobile per eccellenza.

affinare l'opera della natura

Quando il clima si fa più mite i pastori prelevano il cashmere dal sottovento delle capre mediante un delicatissimo trattamento di pettinatura, totalmente innocuo per gli animali, i quali sono accarezzati con un piccolo pettine nelle sole parti di sottogola e sottopancia. Da ogni Capra Hircus si ottengono circa 250 grammi di sottomanto, che una volta puliti si riducono a circa 150 grammi. Queste sono le ragioni per cui il cashmere è una fibra così preziosa: ogni singolo prodotto a partire dalla fibra è frutto di un duro lavoro, pazienza ma soprattutto passione.

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Ricerche scientifiche hanno svelato il segreto del cashmere: lo spessore della fibra estremamente ridotto — 15 micron, molto inferiore ai 24 della più pregiata lana Merinos — nasconde una “camera d’aria”, che forma una barriera naturale con la funzione di termo-regolazione.

Il cashmere viene poi trattato e colorato nei nostri laboratori e lavorato dai nostri abili sarti che gli donano forme ricercate ed appeal moderno.

curare e mantenere il "vello d'oro"

La cura e il mantenimento di questa preziosa fibra è un compito che spetta al nostro cliente. Coutique avvalendosi della prestigiosa esperienza dei sarti di ErreBi Maglieria ha collezionato alcuni consigli pratici e semplici che i nostri clienti possono seguire per preservare e curare al meglio il prodotto in cashmere.

Non lavare il tuo capo in cashmere ogni volta che lo indossi!
Dopo una giornata di uso lascialo all’aria aperta e lavalo solo quando effettivamente necessario. Lascia riposare il tuo capo tra 3 usi almeno 24 ore. durante questo tempo, le fibre elastiche hanno la capacità di rilassarsi e di ritrovare e di esaltare di nuovo la morbidezza che le distingue.

Per un buon lavaggio a mano: lava a mano in acqua tiepida con un detergente delicato di qualità. Lascia in ammollo per circa 15-30 minuti. Premi il capo con un leggero “massaggio”, non torcere e non sfregare. Risciacqua con acqua pulita alla stessa temperatura del lavaggio.

Per un buon lavaggio in lavatrice: lava in lavatrice con programma delicato per capi di lana a 30°; meno di 30° è controproducente, perché le particelle di sporco non si dissolvono, a più di 30° la fibra rischia di rovinarsi.

Quando è finito il lavaggio asciuga steso in piano, non appendere. Stiralo con ferro a vapore a temperatura media.

Nelle prime fasi di utilizzo di un capo in puro cashmere si può manifestare un esubero superficiale di fibra chiamato comunemente “pilling”. Il pilling è quel particolare processo che conduce alla formazione di piccoli pallini irregolari di fibre chiamati “pills”. Questi pallini si formano a causa di meccanismi di sfregamento o attrito, e non sono da considerarsi un segno di minore qualità del cashmere, ma una naturale conseguenza dell’utilizzo. Dopo due o tre lavaggi la peluria in eccesso si disperderà per lasciare posto al “cuore” della fibra. Puoi asportare manualmente la fibra in eccesso con l’aiuto di una morbida spazzola o con l’apposito pettinino.

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